Badù, il locale aperto da una milanese e una "barese cinese" dopo un incontro a Masterchef
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lunedì 24 luglio 2023
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di Francesco Sblendorio
Ma che ci fa una meneghina doc in Puglia? Storicamente infatti sono stati sempre i meridionali ad emigrare nel Settentrione e non il contrario. E poi che combina qui una cuoca importante come Stella, che fu addirittura ospitata in televisione, nel gennaio 2021, come giurata a Masterchef Italia?
La risposta è da trovare nel boom turistico esploso a Bari negli ultimi tempi: il capoluogo pugliese è diventato infatti una delle mete più ambite d’Europa, anche se dal punto di vista della ristorazione ha sempre offerto poca varietà. Qui è possibile gustare la cucina tradizionale ma, se si eccettuano i tanti "sushi" gestiti da cinesi, sono pochissimi i locali che offrono piatti etnici e sperimentali. Del resto parliamo di una città che nella sua storia non è mai riuscita a guadagnare una stella Michelin. Da qui l’idea delle due donne di “aggredire” il mercato, sbarcando in Puglia con una particolare cucina fusion.
Le incontriamo al numero 133 di via De Rossi, nel cuore del rione Murat, all’interno del loro piccolo locale da cui si diffonde una calda luce rossa. L’aspetto è semplice ma accogliente: qualche tavolino all’esterno, altri due all’interno davanti al bancone. Alle spalle, una parete lascia intravedere da una finestra il frenetico lavoro di preparazione in cucina. «Perché il nostro è prima di tutto un laboratorio: un luogo di sperimentazione che desideriamo mostrare con orgoglio», rivendica Ilaria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il nome del posto è la crasi tra bao, ossia il panino pechinese, e dumpling, ovvero i ravioli orientali. Una denominazione capace anche di richiamare una tipica sonorità barese (madù!) oltre al nome della scimmietta che compare nel logo del ristorante.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Qui è possibile gustare un menu che unisce la tradizione culinaria cinese a quella italiana, in particolare del Nord. E quindi abbiamo i dumpling con la lasagna, il ragù alla bolognese o la zucca mantovana. Ma anche i ravioli con baccalà mantecato alla veneziana accompagnati dai bao. Senza dimenticare i must della cucina barese, come le cime di rapa e i taralli sbriciolati, serviti però assieme alla pasta cinese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’idea di questo esperimento gastronomico nasce a centinaia di chilometri dal capoluogo pugliese, negli studi milanesi di Masterchef. Ilaria è lombarda ed è un’autrice di programmi tv: nel suo curriculum ci sono infatti oltre dieci edizioni tra Masterchef ed Hell’s Kitchen in collaborazione con Carlo Cracco e altri tra i migliori chef d’Italia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Stella è invece barese di nascita, ma si è affermata come chef a Roma, lì dove è stata notata da Ilaria. «Leggendo riviste di settore e parlando con gli esperti, mi venne voglia di andare a conoscere Stella, che all’epoca lavorava in un ristorante cinese della Capitale – ricorda Ilaria –. Stella non solo sapeva cucinare, ma aveva inventiva ed era molto telegenica. Così decisi di portarla come giurata a una puntata del talent show dedicata alle donne chef under 30».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Da quello che doveva essere un incontro di lavoro nacque un’amicizia e una svolta nella vita di entrambe. «Ilaria mi propose di diventare socie e di aprire un locale specializzato in ravioli cinesi a Bari», spiega la giovane orientale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma perché proprio ravioli e soprattutto perché a Bari? È qui che si incontrano le vicende famigliari di Ilaria e Stella. La prima infatti è cresciuta nell’azienda milanese di papà Vittorio, originario di Mantova, patria dei ravioli di zucca e produttore fin dagli anni 60 di questo tipo di pasta fresca. La sua scomparsa, nel 2020, ha indotto Ilaria ad avviare un’attività che le ricordasse quella del genitore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Io invece sono figlia di uno dei primi ristoratori cinesi arrivati a Bari negli anni 80 – spiega Stella -. Sono nata nel capoluogo pugliese, ho vissuto nel ristorante di papà, “Il drago d’oro” di viale Unità d’Italia, e sono rimasta legatissima a questa città, anche quando poi con tutta la famiglia mi sono trasferita a Roma».
I ravioli (che qui si possono comprare anche freschi da cucinare a casa), del resto fanno parte della tradizione culinaria anche cinese: quindi perché non continuare a produrli, come faceva il signor Barosi, nella loro versione orientale e nella città natale di Stella? Soprattutto perché, come dice Ilaria, «a Bari è sempre mancata un’offerta culinaria diversa dal solito».
Il Badù nel frattempo pare aver conquistato non solo i turisti ma anche quei baresi alla ricerca di sapori più particolari. «Da noi vengono soprattutto persone abituate a viaggiare: curiose e pronte ad assaggiare cibi nuovi - spiegano le due -. Ora però vorremmo diventare un vero e proprio punto di riferimento di questa città, che adoriamo. Lo conferma la nostra insegna, composta da due soli colori: il bianco e il rosso».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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